sabato 30 dicembre 2017

Umberto Saba - Quattro poesie -





AMAI


Amai trite parole che non uno
osava. M'incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l'abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.





L'ADDIO


Senz'addii m'hai lasciato e senza pianti:
    devo di ciò accorarmi?
Tu non piangevi perché avevi tanti,
    tanti baci da darmi.

Durano sì certe amorose intese
    quanto una vita e più.
Io so un amore che ha durato un mese
    e vero amore fu.





PAROLE


Parole,
dove il cuore dell'uomo si specchiava
- nudo e sorpreso - alle origini; un angolo
cerco nel mondo, l'oasi propizia
a detergere voi con il mio pianto
dalla menzogna che vi acceca. Insieme
delle memorie spaventose il cumulo
si scioglierebbe, come neve al sole.





DONNA


Quand'eri
giovinetta pungevi
come una mora di macchia. Anche il piede
t'era un'arma, o selvaggia.

Eri difficile a prendere.
                                     Ancora
giovane, ancora
sei bella. I segni
degli anni, quelli del dolore, legano
l'anime nostre, una ne fanno. E dietro
i capelli nerissimi che avvolgo
alle mie dita, più non temo il piccolo
bianco puntuto orecchio demoniaco.







da: SABA - 29 Poesie -
Mondadori 1996

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