lunedì 5 febbraio 2018

Dieci poesie "non-atee" di Giorgio Caproni

                              Poesia Italiana Contemporanea


                          I coltelli


“Be’?” mi fece.
Aveva paura. Rideva.
D’un tratto, il vento si alzò.
L’albero, tutto intero, tremò.
Schiacciai il grilletto. Crollò.
Lo vidi, la faccia spaccata
sui coltelli: gli scisti.
Ah, mio dio. Mio Dio.
Perché non esisti?





BISOGNO DI GUIDA

Cantabile (ma stonato)


Il bambino che vinta
infine la vergogna nera
di credere, e in preghiera
per un’ora poi lascia
il suo mazzetto di fiori
a Santa Rita da Cascia,
come potrà poi senza
odio perdonarti il furto
della tua inesistenza?





Lo stravolto


“Piaccia o non piaccia!”
disse. “Ma se Dio fa tanto”,
disse; “di non esistere, io,
quant’è vero Iddio, a Dio
io Gli spacco la faccia.”





Testo della confessione


“Sapevo che non l’avrei trovato
a casa, quel giorno.
Per questo avevo scelto quel giorno
per andarlo a trovare.
Dovevo regolare
i conti con lui. Non potevo,
con tutta quella confusione
nel capo, lasciarmi scappare
la sola buona occasione.

“Salii le scale a due
a due, col cuore
che mi martellava. Bussai.
Bussai ancora. Chiamai.
Lo chiamai per nome.
Rispose soltanto, in eco,
il vuoto, nell’androne.

“Non c’era. Avevo ragione.
Così, venne lui in persona
ad aprirmi. Il viso
gli tremava. Un viso,
mio Dio. E forse
(forse) è solo per quel viso
(forse) che l’ho ucciso.

“D’altro, non ho da dir niente.
Non era stato prudente,
quel giorno. Si fosse trovato
in casa, non mi avrebbe
aperto. O forse mi avrebbe
spinto giù per le scale.
Mi avrebbe salvato,
comunque. Non mi avrebbe
(io non lo avrei) accoltellato.”





Coda alla confessione


                                        (A parte)
Pace. Quel ch’è stato, è stato.
Ora il conto è saldato.
Ma – certo – se non fosse morto
(se io non fossi morto)
- certo – lo avrei perdonato.
Io non son tipo, io
(fosse o non fossi Dio)
da sopportare un torto.





Deus Absconditus


Un semplice dato:
Dio non s’è nascosto.
Dio s’è suicidato.





Postilla


(Non ha saputo resistere
al suo non esistere?)





Le carte


Imbrogliare le carte,
far perdere la partita.
È il compito del poeta?
Lo scopo della sua vita?





Preghiera d’esortazione o d’incoraggiamento


Dio di volontà,
Dio onnipotente, cerca
(sfòrzati!), a furia d’insistere
- almeno – d’esistere.





Pensiero pio


Sta forse nel suo non essere
l’immensità di Dio?











CAPRONI
Antologia Personale 
Garzanti

TERZO LIBRO

da: “IL MURO DELLA TERRA” (1964- 1975)

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