Anna Maria
Bonfiglio porge al lettore i suoi versi in una lingua molto musicale, attenta e
misurata, attenta a non andare mai sopra le righe e misurata, o attentamente
ponderata nei significati che trasmette, nella ricerca di parole precise e
restituite alla loro dignità di simbolo. La metrica è quella della prosodia
classica, basata sull’endecasillabo, che viene curato nella sua gradevole
musicalità. La raccolta Il miele amaro è dunque segnata da una scelta di
semplicità e sapiente misura stilistica che denotano non soltanto un gusto
raffinato nella scelta timbrica, ma anche uno studio attento e una costante lettura
e frequentazione della poesia aliena da artifici letterari e incurante di
qualsivoglia effetto speciale,quasi sussurrata nella sua ansia di equilibrio
emotivo denso però di allusioni, e adatta a una riflessione esistenziale. Il
lirismo si fa pensoso e raccolto, ma mai crepuscolare, disincantato ma mai
cinico o ruvido, riflessivo ma mai cerebrale, per una buona e solida scrittura
poetica che si legge con interesse e con soddisfazione.
GIANMARIO
LUCINI
LA
CASA
Chissà chi verrà
dopo di me
ad abitare queste
stanze
e s'addormenterà con
lame
di luna disegnate
sul letto.
Qualcuno girerà per
la casa
dirà ch’è bella o
brutta
ma non udrà le voci
rimaste appese sui
muri,
non saprà che
l'umido alle pareti
è il segno lasciato
dal pianto
nei giorni dei tanti
abbandoni.
Spazzerà via le
sterili orme
di uno scialbo passaggio
e caccerà le ombre
di un tempo che non
gli appartiene.
Sarà utile allora
spogliarsi per tempo di tutti gli addobbi
e lasciare che
l'anima -nuda-
si volga all'Eterno.
L’APPARENZA
Non guardare di me l’occhio che ride
la voce fresca
o l’ilare bocca che adesca.
Nell’atlante che sfiori con le dita
non cercare le alture ardimentose
o le pianure erbose.
Esplora invece i fiumi azzurri
sotterranei che adornano
le mani, le logorate valli
i merletti dei tarli.
Quello che non appare
è l’ago che segna la scissione
fra il viaggio dell’andata e l’inversione.
SUGHERI
Ritornano talora gli stessi
desideri
di quello che fu tempo
di scontento.
Affiorano -sugheri marci
lasciati a
galleggiare
fra canti di sirene e
naufragi.
Si tinge allora
l’orizzonte
di antiche non sopite
nostalgie
e il tempo vecchio affonda negli abissi
col peso di remote
fantasie.
(da Il miele amaro,
Ed. CFR, 2013)
***
UN'ALTRA LUCE
La luce di un'altra
estate illumina
quell'angolo dove i
tuoi passi -padre-
erano il fumo della
sigaretta
che tu rubavi al
sorvegliato assillo.
Le nostre solitudini
assediate
da quel dolore
giunto ancora prima
che si verificasse la
partenza.
E questo nodo che m'
artiglia il petto
nel ricordo di
quella sofferenza
che fui impaziente
di veder cessare
è un'altra
solitudine -più amara -
una catena
d'infiniti anelli
da cui non salva
nessun'amnistia.
Ora la stessa luce è
un'altra luce
e un altro suono ha
lo stesso riso
e niente è più
perverso
di questa luce che
avvelena gli occhi
di questo riso che
arde nella gola.
ESCI DAL MORMORIO SEGRETO
Esci dal mormorio
segreto di quest'ora
lasciando perle
d'uomo
a navigare sopra
l'ombelico
Sono nuvole d'aria
le parole
silenziosa ricchezza
che resta tatuata
sul cuscino
Nel lungo corridoio
della sera
stazionano le ombre
di noi due
strette nel cerchio
chiuso dell'abbraccio
Sarà notte fra poco
e i nostri passi
andranno ad altre vie
a raccontarsi la
vita d' ogni giorno
(dalla raccolta Per
tardivo prodigio, Ed. Thule, 2006)
***
EURIDICE
Allontana i tuoi passi dalla mia notte
non ti voltare se la mia voce ti chiama
e ti lusinga. Se mi guardi
è cenere il mio sangue
i miei piedi un blocco di cemento
Ho contato mille volte gli aironi
oltre la roccia scura
che mi bendava gli occhi
e ho cercato la luce nel ricordo
del canto che mi spezzava il cuore
Ma seppi troppo tardi che non fu amore
a spingerti nel fuoco del mio inferno
e questo andare avanti senza ali
questo precederti cieco nella solitudine
é la condanna che predissero gli aruspici
rivoltando viscere d'agnello
accanto alla mia culla
Il mio lamento é muto non pretende
pietà né la dispensa
Dirotta la tua voce ad altri orecchi
Che mi si tolgano tutti e cinque i sensi
che mi si lasci errare per le vie del buio
prima di morire una volta ancora
nell'illusione di essere raggiunta.
(dalla raccolta Le voci e la memoria, Ed. Gabrieli, 2000)
***
L’INGANNO
DEI PROFUMI
Non so per quale
colpa
-ombra, spettro o
filtro
d’atavici retaggi
ora sia qui
a compiere da sola
la lunga penitenza
che mi assolve
(ditegli
che ancora
maggio
annega nella luce
ed
irretisce gli occhi
col
verde degli ulivi)
Cerchiamo di passare
oltre i muri
oltre la gioia
ed oltre la
stanchezza
ergiamo labirinti
dove ad aprile
chiudere i roseti
per vivere l’inganno
dei profumi
(ditegli
che ancora
l’acqua
muore nelle gore
e
fra le canne scabre
il
vento ha seminato
lucciole
di ghiaccio)
Doveva crescere
quest’agonia di
spighe
esplodere nel cielo
e ritornare seme di
silenzio
per vivere nei passi
della sera
il pianto di spada
acuminata
(ditegli
che l’aspetto dove
respirano
la zagara e le rose)
Il male- s’è male
concedersi per poco
all’utopia-
è forse nella vita
e non nell’illusione
di domarla.
(dalla raccolta Nell’universo apocrifo del sogno, Ed.Il
Vertice, 1986)
Anna Maria Bonfiglio,
poetessa, scrittrice e giornalista pubblicista. Nata a Siculiana, in provincia di Agrigento, risiede a Palermo
dove svolge attività culturale nell’ambito letterario. Ha collaborato con i
settimanali Bella del gruppo Rizzoli e Vera di GVE , con i mensili SiciliaTempo
e Insicilia ,con la rivista Silarus e con molti altri periodici per i quali ha
redatto recensioni e articoli. E’ stata
per alcuni anni presidente dell'Associazione Scrittori e Artisti e ha diretto
il periodico Insieme nell'Arte e il giornale online Quattrocanti. Ha ricoperto
per un anno la carica di presidente del gruppo Ottagono Letterario ed è stata
componente permanente della giuria del Premio Nazionale Pietro Mignosi. Ha
pubblicato parecchie raccolte di poesia, i romanzi brevi La verità nel cuore e Scelta d'amore e i saggi: A cuore scalzo-La vita negata di Antonia
Pozzi(CFR Edizioni), La vicenda di gioia e di dolore nell’opera di Camillo
Sbarbaro(CFR edizioni) e Maria Messina in Figure femminili del
Novecento (Edizioni Ulite). Sue
poesie e articoli di letteratura sono reperibili in vari siti web. Fra i premi
e i riconoscimenti che le sono stati assegnati: Premio di Cultura “Città di
Monreale”; Premio “Giacomo Giardina” alla carriera; Premio “Salvator Gotta” per
trent’anni di attività letteraria; Premio Telamone 2014 “Per l’impegno nel
campo letterario e culturale”.