IO CHE RESTO
Forse tu mi dicevi di
serbare
il sorriso per il nero
dei giorni
che sarebbero venuti,
per coprire il pudore di
una lacrima
che ha in sé tutto il
pianto della terra.
Se rovisto in questi
angoli di cuore
non trovo altro che
affanni
e fendenti e ferite della
morte.
Poi ripongo ogni domani
nel suo ieri
e mi dico che il senso è
questo, del respiro.
Risistemo il viso, questa
voce
e le parole nel paniere
da offrire
e faccio finta di
capacitarmi
in questa vita in cui mi
trovo.
AA VV
Ed. Tabula Fati, 2017
Nessun commento:
Posta un commento