lunedì 11 dicembre 2017

Alda Merini


*



La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come un rigoglio fisso
fin dentro le pareti.





*



Lasciami andare contro la parete
tu che hai un fucile carico d'inganni
e che vuoi farmi morta con la vita.
Non morirò ché la tua donna è eterna
solo perché ti ha guardato negli occhi
dentro il gran giorno della primavera.





*

a E. C.

Era un uomo senza discorso
quello che un giorno venne a vedermi
soltanto per viltà naturale
e che toccò il mio corpo pieno di erbe
e di strani singulti. Una barriera
fu questo uomo, un inno alla disgrazia,
e aveva palpebre senza rumore
che cercano il freddo delle dimore
un fuoco, un desiderio...
Ma anche il tempo si fermò adagio
su quei baci di sempre che nel labbro
scavarono la roccia, un gran singulto
di amore che mi fece ripensare
al dispetto di Dio quando fece
il mio primo modello di follia.





*



Mancava un palloncino nella mia vita
da appendere sui muri
da tenere come un gioco di carta
mancava un palloncino
che mi scoppiasse tra i denti
mancava l'onda di un vecchio mare perduto
mancava l'ombra, la conclusione
il vile ricatto della vita.
Poi sei venuto tu che eri un amore
e mi hai lasciata sola.







da "Superba è la notte"
Giulio Einaudi Editore, 2000

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