Henri Cartier Bresson: Donne che attraversano la strada. Cuba, 1963 |
Alta, bruna,
fiancuta,
sotto un
soprabito disadorno,
la bella
ragazza confusa
nella misera
folla
d’una
vettura circolare interna,
pareva sorda
a ogni affanno.
Ferma sul
corridoio, un po’ appartata,
le sue gambe
di statua
sostenevano
gli urti
come solido
ponte un fiume in piena.
Non gloria
in lei spirava,
non frenesia
di vita o giovinezza,
ma una
decisa e forte indifferenza
luceva nei
suoi occhi assorti e aguzzi.
Era di
quelle
romane
bellezze
che son rare
anche a Roma,
dove mai non
s’incontrano
senza un
muto stupore.
Era un
grande segreto
della vita
di Roma
che
m’appariva in luogo men propizio,
nella forma
più degna.
Donde
veniva, ove andava
la bella
romana chiomata
di lucidi e
ricci capelli?
Quale
mestiere o cura attribuirle?
Spostandosi
verso l’uscio
trovò
qualcuno con cui discorrere
famigliarmente.
E mi volgeva
le spalle
alte com’ali
tese.
Al Colosseo
scese leggermente,
scomparendo
ai miei occhi, oimè, per sempre.
da: Vincenzo Cardarelli - Poesie
Mondadori, 1982
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