nella mente mi è entrato il tuo profumo,
a nouvelles vagues sorridi amabilmente
come a cambiare il mondo.
Stanca dell’aria che trascina
nel silenzio immobile dell’oggi,
sognavo l’alba
la nuvola incupita...
la foglia imprigionata nella grata
sbavando verso tendini d’azzurro.
I sogni lambiscono la sera
e parlano di vite parallele
d’armonie stemprate e tremolanti
abbagli
magra radice del mio tempo
labile riaffiora membrana
di un’aurora che amara offusca
la mia sete d’aria.
Quando passi in silenzio indifferente
nella coltre di nebbie evanescenti -
disancora il timone dall’abisso - .
Un tocco lieve
sulla mia spalla.
(labilità)
sempre un andare come sonnambuli
tra dubbiose ombre e fantasmi che
tornano a parlare. E se riscrivesse
un dio le pagine del tempo?
Timida torna l’alfa dei millenni
a respirare… ma è sempre un perdere
la vita.
Echi assonanze nuove e rimandi -
arsenali di oggetti alla deriva
in un immobile addio
da : "Un asciugar di tempo"
Edizioni Noubs, 2014
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