lunedì 21 gennaio 2019

PASSIONE POESIA - AA. VV.

Letture





Passione Poesia 
(Letture di poesia contemporanea 1990 – 2015)

Progetto a cura di:
Sebastiano Aglieco, Luigi Cannillo, Nino Iacovella

Edizioni CFR/ Gianmario Lucini, Milano 2016








Passione e Poesia, due parole abusate, oggigiorno, adoperate negli spot pubblicitari di liquori, profumi, automobili e finanche nelle propagande elettorali. Recuperate nella pienezza della loro etimologia, danno il titolo a questa antologia poetica pubblicata dalla CFR, e l’esatta misura dell’intento dei curatori Sebastiano Aglieco, Luigi Cannillo e Nino Iacovella.
Lungi dal voler essere un rendiconto esaustivo del panorama poetico degli ultimi venticinque anni, questo volume raccoglie, tuttavia, un numero cospicuo di poeti, molti dei quali notissimi, altri quasi sconosciuti, ognuno presentato attraverso un unico testo, ritenuto rappresentativo per tematica e stile.
La scelta e la lettura di ciascuno dei 115 testi poetici presenti sono affidate ad altrettanti poeti, critici, operatori culturali, i quali, pur nella diversità delle tematiche e dei linguaggi presi in esame e dell’impostazione dei saggi critici, danno vita ad un corpus inaspettatamente unico, dal quale emerge un sentire comune su cosa essi intendano per poesia.
Sul poeta prescelto, ogni autore redige una nota di presentazione assolutamente personale in cui competenza e coinvolgimento emotivo danno vita a letture estremamente chiare e gradevoli, in certi casi commoventi come, ad esempio, accade per la nota ai versi di Ermanno Krumm che Annalisa Venditti scrive in forma di racconto breve, descrivendo l’incontro con la vedova del poeta, nella quale riconosce  “la sconosciuta dal passo saltellante” della poesia.
Che si tratti di poesia lirica, civile o politica, c’è una onestà di fondo a fare da fil rouge all’intera opera. Non c’è spazio per gli infingimenti, è bandito il mero esercizio di stile, così come l’esposizione narcisistica dell’Io poetante;  in sintonia con il pensiero del poeta editore Gianmario Lucini alla cui memoria è dedicato il libro.
Al lettore non sfugge la coerenza delle scelte, volte a un versificare che coniughi forma e sostanza, in cui la ricerca formale cioè, non prescinda, come ricorda Vincenzo Mastropirro nella sua nota sul poeta,  dall’obiettivo caro a Lucini, di “parlare alla gente di cose che potessero coinvolgere tutti con argomenti che riguardassero gli ultimi degli ultimi”.
“Per abitare questo mondo mi farò trasparente”, recita l’ultimo verso del testo di Lucini. La figura del poeta si pone, dunque, come “marginale”, aggettivo su cui si sofferma Nino Iacovella citando in prefazione Andrea Zanzotto. Il poeta non è che uno strumento,  un mezzo attraverso il quale la poesia passa da un umano all’altro, un semplice “scriba”, ribadisce Antonio Donadio nella sua accuratissima analisi dei versi di Mario Luzi: “Scrive / lui scriba / il già scritto da sempre / eppure mai finito, / mai detto, detto veramente.”
E forse è ai “margini” che deve restare, il poeta, fino alle estreme conseguenze, perché da lì la visione è chiara, e dà modo ai versi, anche quelli del dissenso di  un giovanissimo Alberto Dubito Feltrin, portavoce di una generazione nata senza speranze, di gridare: “Non saranno i vostri fumogeni a farci vedere meno chiaro” […] “Non sarà la noia della gloria di questa italia a farci fuori, / perché fuori noi ci siamo Già / (e quello che vi fotte è che io sono più sincero, / o almeno lo ero)”.


Maria Grazia Di Biagio


già su POESIA 337 (Lo scaffale di Poesia)
Crocetti Editore, 2018
Numero di maggio 
















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