Per la bocca mi prendeva all'amo
pesciolino rosso luccicavo al sole
e poi sirena mi vestiva di conchiglie
con le mai il seno e poi cantavo
e lui non mi temeva e
mi tirava in barca e poi
E poi morivo
inedita
Dentro un gesto di
vento le tue mani
sono cadute sulla
mia superficie
come foglie
improvvise d'autunno
in un giorno apatico
d'estate.
Ero lago di nevi
dissolte
beveraggio ad
uccelli di passo.
Torvo specchio del
sole, ero ghiaccio
ravvolto di stagione
in stagione.
Mi hai toccato.
Sono mare adesso,
aperto verso il largo
e l'orizzonte curva
in un abbraccio
sulla tua forma che
mi aderisce
e naviga e forma le
mie onde.
A te devo la genesi
del sale e del corallo,
il furore dei marosi
e la calma apparente.
Ti devo il suono
degli scogli e il silenzio
vivace dei fondali
popolosi.
Ti devo la compagnia
in questa solitudine
mai vuota
di crepuscoli rossi,
scintille di sole,
dei riflessi di
tutte le lune.
da: Nella disarmonia dell'inatteso
Bel-Ami Edizioni