lunedì 12 marzo 2018

Il romanzo "Tira la bomba" di Pino Roveredo, letto da Antonietta Tiberia





Pino Roveredo, Tira la bomba, ed. Bompiani, 2017




            Un romanzo magistralmente scritto, intensamente letterario eppure sempre molto godibile, alto e allo stesso tempo aperto, con lo sguardo teso alla storia di un’amicizia.
«L’amicizia è come l’amore, bisogna trovare continuamente le emozioni per non farla addormentare, altrimenti c’è il rischio di vederla scappare e di dover vivere la bugia di un’illusione che ha smarrito il colore!»
            La storia è lineare e avvincente allo stesso tempo: tre ragazzini, scavando il terreno dove nascondere una bottiglia che contiene il loro giuramento di amicizia eterna, trovano una bomba, residuo della seconda guerra mondiale. Dopo il primo spavento, la seppelliscono assieme alla bottiglia. Da quel giorno «Tira la bomba!» diventa il loro mantra contro ogni tipo di ingiustizia.
            Il libro racconta i segreti della commedia umana con una lingua potente e poetica, così materica e allo stesso tempo così indomitamente sottile: un racconto appassionato e coinvolgente, attraversato da profondo dolore e da pensose riflessioni, che mostra i fatti e con tocco leggero affronta temi scottanti e attuali come i rapporti familiari, il decadimento fisico e mentale, la difficoltà di prendere decisioni in grado di influenzare pesantemente la propria vita e quella delle persone intorno a sé.
            Può un’amicizia durare per sempre? A distanza di quarant’anni uno dei protagonisti confesserà: «Siamo stati i migliori e la nostra è stata una grande amicizia. Poi la verità è che siamo invecchiati e abbiamo perso i motivi per strada. Oggi la nostra non è più un’amicizia, forse è soltanto il tran tran obbligato di un’abitudine».
            Questo romanzo si distingue nel blob letterario dei tempi moderni, nel suo viaggio tra l’esistenza, la sofferenza e l’amore.



Antonietta Tiberia









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