IL GIORNO PARLA
L’alba mi
riconduce
al tuo respiro.
Il sole, al tuo
volto
con lo sguardo acceso.
La pioggia alle
lacrime
che mai hai
versato.
Le raccoglierò
nel calice dei
giorni
che non hai
vissuto.
Ne farò perle
per un’ostrica
inviolata.
Il giorno mi
parla
con la tua voce
profonda.
Conserverò ogni
parola
per intrecciare
ghirlande
sulla porta.
E quando sarai
sulla soglia
i baci d’addio e
d’incontro
ne attingeranno
profumo.
Quei baci sottesi
nel saluto della
sera
che attende una
nuova luna.
La notte indovina
il tuo corpo
e lo pone accanto
al mio.
Ne cercherò i
fianchi
per innalzarne
colonne,
ritroverò braccia
d’oro
per costruirne
pagode,
seguirò in
silenzio la tua bocca
per rientrare nel
cuore della vita.
Inserita
sul sito La presenza di Erato; terza giornata dell’amore con Isabella Di Morra
il 10 Febbraio 2015
SASSI
sassi sassi solo
sassi
sulla strada
sulla scarpata
sassi fermi
ammassati
un sasso per ogni
volto scomparso
una piccola
mansarda scomposta
atterrata tra un
secchio e un giubbino
la macchinetta
rossa di un bambino
una sedia vuota
capovolta
una tenda ancora
scossa
su una finestra
sventrata
una vetrata
aperta sul bosco
un termosifone
che pende da un asse
come panno steso
che attende
uomini e donne
accasciati
ai piedi di case
inesistenti
fissano sguardi
ammutoliti
su blocchi
accatastati
in cerca di voci
affetti oggetti
inghiottiti dal
fondo della notte
lacrime
d’impotenza raggelano
le ultime
briciole di speranza
che rotolano tra
polvere e pietre
insieme a
lettighe che portano in salvo
non c’è più
nessuno
sussurra
sconsolata una nonna
ho perso tutti
abbiamo perso
tutto
un campanile ha
sfondato un tetto
e la campana a
terra non può suonare a morto
non c’è più
nessuno a portare il lutto
24 Agosto 2016
La poesia
ha partecipato alla Convention Autori Irpini per la Ricostruzione di Amatrice –
24 Settembre 2016 ed è stata letta alla fine dell’evento.
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