lunedì 19 marzo 2018

Andrea Cati: "Quattro movimenti" letto da Grazia Di Lisio






"Quattro movimenti"
Tracce, 2011








                                 
Esperienze fugaci, nostalgiche memorie, amori dissapori e veli d’ombre del vivere quotidiano temprati dall’uso sapiente della parola, lungo “chilometri di silenzio”. È il percorso di campi lunghissimi di Andrea Cati, che risveglia luoghi nomi situazioni, respirando odori delle case, baci rubati e chiaroscuri di sguardi. All’ombra dei ricordi. Poesia figurale di fughe d’albe e tramonti, frammenti di storie sospese che ricompongono l’armonia dell’essere. Poesia di silenzi in un buio-luce che sgreta la ruggine del tempo. Nel labirinto percettivo di parole come fiori d’autunno, di rimandi a lievi cortine di senso, si avverte il rimosso di un vissuto vibrante, di raffinata sensibilità. Il giovane poeta scruta la profondità dell’io come specchio d’identità con metafore pregnanti, ossimori, enumerazioni, prolungando all’infinito l’incanto di suoni e colori. E sembra fermare l’attimo. Con lucido distacco. Distogliendo lo sguardo dal mondo dell’indifferenza, Cati plasma e ricrea atmosfere con sequenze di parole e immagini per ricomporre “l’insostenibile leggerezza dell’essere”.  
                                                                                                                     

Grazia Di Lisio
(novembre 2011)





Corpi alla deriva restituiti

da una memoria di onde

pronte ad allagare

il mio vecchio scantinato

lo sguardo che disegna

un’altra barca, un altro viaggio

oltre gli scogli

verso le identiche rotte

tra il serramanico e una carezza

appena iniziata.






***




Aiutatemi voi a pronunciare le cose

a percorrerle adagio, a partecipare

al decollo e la discesa verso l’intima

linea che dà forma a queste strade

per amare lo spazio che s’apre ai vostri lampi

e tra le didascalie di uno sguardo - distante un bacio -

recuperare questo cammino che mi ha fatto uomo.


















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