"Quattro movimenti"
Tracce, 2011
Esperienze
fugaci, nostalgiche memorie, amori dissapori e veli d’ombre del vivere
quotidiano temprati dall’uso sapiente della parola, lungo “chilometri di
silenzio”. È il percorso di campi lunghissimi di Andrea Cati, che risveglia
luoghi nomi situazioni, respirando odori delle case, baci rubati e chiaroscuri
di sguardi. All’ombra dei ricordi. Poesia figurale di fughe d’albe e tramonti,
frammenti di storie sospese che ricompongono l’armonia dell’essere. Poesia di
silenzi in un buio-luce che sgreta la ruggine del tempo. Nel labirinto
percettivo di parole come fiori d’autunno, di rimandi a lievi cortine di senso,
si avverte il rimosso di un vissuto vibrante, di raffinata sensibilità. Il giovane
poeta scruta la profondità dell’io come specchio d’identità con metafore
pregnanti, ossimori, enumerazioni, prolungando all’infinito l’incanto di suoni
e colori. E sembra fermare l’attimo. Con lucido distacco. Distogliendo lo
sguardo dal mondo dell’indifferenza, Cati plasma e ricrea atmosfere con
sequenze di parole e immagini per ricomporre “l’insostenibile leggerezza
dell’essere”.
Grazia Di Lisio
(novembre 2011)
Corpi alla deriva restituiti
da una memoria di onde
pronte ad allagare
il mio vecchio scantinato
lo sguardo che disegna
un’altra barca, un altro viaggio
oltre gli scogli
verso le identiche rotte
tra il serramanico e una carezza
appena iniziata.
***
Aiutatemi voi a pronunciare le cose
a percorrerle adagio, a partecipare
al decollo e la discesa verso l’intima
linea che dà forma a queste strade
per amare lo spazio che s’apre ai vostri lampi
e tra le didascalie di uno sguardo - distante un bacio -
recuperare questo cammino che mi ha fatto uomo.
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