"Come vento sul monte"
Flower-ed, 2017
Le donne, l’arte, gli amori. Oppure, districandosi in senso inverso lungo il percorso:
gli amori, l’arte, le donne.
In questa raccolta di 45 poesie Alessandra Carnovale
mette in scena, con tocco ironico, come in un carosello, storie di relazioni
incerte, precarie, in cui il risveglio emotivo risulta sproporzionato rispetto
alla reale natura del rapporto, esasperando così l’aspetto paradossale di questi
amori 3.0, davanti ai quali solo l’arte si rivela capace di condurre oltre il
pragmatismo opportunista della “viltà del reale/di chi si accontenta/di ciò che
appare” e di sollevarci dal nichilismo, rendendo “questa vita (...) degna/di
essere vissuta”.
Tuttavia il cammino delle donne verso la pienezza è
ancora lungo e pieno di inciampi, nonostante la guida di maestre del calibro di
Atena o Ipazia d’Alessndria, e così la donna continua a pagare “sulla propria
carne/ogni intrusione esercitata/con la pretesa/di condizionare la sua vita”.
Un profondo amore per la tradizione culturale occidentale
si evidenzia sin dal titolo e attraversa tutta la raccolta, inchinandosi a
omaggiare, tra gli altri, Saffo, Catullo e Shakespeare, in un dialogo intenso che
è linfa di vita.
Prima parte - “…come vento sul monte” (Saffo)
(P)OSSESSIONE
Φάρμακον. Gift.
Poison.
Sei (in preda a)
veleno che cura
o (a) terapia
chimica che intossica?
Antidoto non è dato
per questo contrasto:
ciò che (ti) esalta
coincide
con quanto
(ti) affossa.
Sei viva
quel tanto che basta
sul crinale
della
fossa.
Seconda
parte - L’arte
VITA DA POETI
Forse appartiene
al nostro destino
da poeti
questo trascinarci stanchi
fin dal mattino,
in un mondo
che non ammette spazio
per i versi: sono tempo rubato
a occupazioni più
importanti,
serie, da adulti, come
lavorare, mangiare,
portare l’auto dal carrozziere
e lavare i piatti
tutte le sere – solo
nelle ore sottratte al sonno
riscopriamo la nostra vera
essenza:
allora scriviamo e riscriviamo
sempre la stessa sentenza:
l’amarezza profonda
di dover trascurare l’Arte,
la nostra amante
più esigente.
Terza
parte - Donne (Ritratti)
UN CASTELLO TUTTO PER SÈ
Virginia si augurava
una stanza
tutta per sé: non immaginava
che ancora meglio
sarebbe stato
un appartamento intero, una casa,
o addirittura un palazzo,
dove poter stare in pace,
senza nessuno
a disturbare il silenzio
dopo tante ore
di traffico, ufficio
e tutto il resto.
Ambizione è
uno spazio nostro,
per quanto ristretto,
ma senza intrusioni
o invasioni di campo.
Virginia già intuiva
che la libertà non ha prezzo,
la libertà creativa
a cui sono di nutrimento
solitudine
e silenzio.
Alessandra Carnovale è nata a Roma nel giugno 1969.
Nel suo percorso formativo sono compresi sia aspetti umanistici (maturità
classica), sia scientifici (laurea in scienze biologiche).
Nel corso della sua vita adulta ha approfondito la conoscenza della lingua e,
in parte, della letteratura tedesca, ha frequentato un gruppo di danze popolari
greche e acquisito le basi del neogreco, e si è dedicata alla modellazione
della ceramica, partecipando con le sue opere a mostre e concorsi.
Con un bucchero che è esposto al Museo di Capua ha vinto il Primo Premio della
Provincia di Caserta nel 2003. Tiene laboratori di ceramica per bambini per i
campi mare dell’associazione Tra Terra e Cielo.
Alla poesia è approdata a partire dal 2010.
Attualmente cura la rubrica InSistenze per la rivista contaminata di arte e
letteratura Diwali, è co-responsabile del laboratorio di poesia
Martedì(di)Versi per il circolo letterario Bel Ami, di cui è socia, e partecipa
a reading e ad altre iniziative culturali dell’area romana.
Come vento sul monte (flower-ed 2017) è la sua prima pubblicazione.
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