giovedì 8 febbraio 2018

Rita Pacilio





Rita Pacilio (Benevento 1963) è poeta, scrittrice, collaboratrice editoriale, sociologa, mediatrice familiare, si occupa di poesia, di critica letteraria, di metateatro, di letteratura per l’infanzia e di vocal jazz. Curatrice di lavori antologici, editing, lettura/valutazione testi poetici e brevi saggi, dirige per La Vita Felice la sezione ‘Opera prima’. Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. Ha ideato e coordina il Festival della Poesia nella Cortesia di San Giorgio del Sannio. Sue recenti pubblicazioni di poesia: Gli imperfetti sono gente bizzarra (La Vita Felice 2012) traduzione in francese Les imparfaits sont des gens bizarres, (L’Harmattan, 2016 Traduction en français par Giovanni Dotoli et Françoise Lenoir) e prossima la traduzione in arabo (a cura del Prof. Othman Ben Talebmail)Quel grido raggrumato (La Vita Felice 2014), Il suono per obbedienza – poesie sul jazz (Marco Saya Edizioni 2015), Prima di andare (La Vita Felice, 2016). Per la narrativa: Non camminare scalzo (Edilet Edilazio Letteraria 2011). La principessa con i baffi (Scuderi Edizioni 2015) è la sua fiaba per bambini. È stata tradotta in greco, in romeno, in francese, in inglese, in napoletano. Di prossima uscita i racconti in prosa poetica ‘L’amore casomai’.





***



Hai mai pensato di svegliarti presto
passeggiare l’occhio fresco
e la guancia nella neve nuova
frugare a lungo con il naso
gli invisibili segreti
voci profetiche sospese
intorno ai lampioni, alla fontana
padrona della piazza.
La luce fa così quando scuote il fuoco
di dicembre e si sparge sopra i tetti,
sugli specchi impolverati, sul monte.
Un rito silenzioso e astuto
testimone di chi scrive da lontano
e aspetta il giorno crescere
lievito o anima.



(‘Prima di andare’ – Poesie e lettere d’amore – LVF, 2016)




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L’assenza ha una forma quieta
dischiusa, indecifrabile, bianchissima
un tumulto di cellule nella gravità delle spalle
fino a riaprire un rumore spezzettato

fermato nell’ansietà del chiarore tra due costole
nello stesso istante piegate alla redenzione
mansueta. Sembra possibile la partecipazione
la prima appartenenza fuori da queste cose

in cui metto le mani, un bicchiere, un rosario,
un libro, tante voci e mai la tua.



(‘Quel grido raggrumato’ – Poesie – LVF, 2014)




***



I camici verdi gli camminano accanto
è una lenta collina che si muove
lacci e aghi senza aroma
a febbraio che trascorre svelto.

Dietro i vetri nessuno suona flauti
ormai le croste sono piaghe
se il capo sui ciottoli non fa rumore
allora i pensieri sono altrove.

Chissà cosa sogni quando tutto tace.




(‘Gli imperfetti sono gente bizzarra’ – Poesie – LVF, 2012)






Finirsi


Per dinamismo. Finire l’orgoglio nell’imprecazione. La mimica facciale. Avrebbe dovuto incontrarla sotto casa. Ma l’erba morta perse lo smeraldo nel sole. Con la carta scottex ripuliva la mela già lavata. Non si può aggiungere niente a ieri. Una bancarella vendeva tazzine di porcellana, stile inglese. Più in là, la prima edizione di Ossi di seppia. Via Roma, qui. Dopo cena. La tavola apparecchiata.


(‘L’amore casomai’ – Racconti brevi – prossima uscita)








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