Rita
Pacilio (Benevento 1963) è poeta,
scrittrice, collaboratrice editoriale, sociologa, mediatrice familiare, si
occupa di poesia, di critica letteraria, di metateatro, di letteratura per
l’infanzia e di vocal jazz. Curatrice di lavori antologici, editing,
lettura/valutazione testi poetici e brevi saggi, dirige per La Vita Felice la
sezione ‘Opera prima’. Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. Ha ideato e
coordina il Festival della Poesia nella
Cortesia di San Giorgio del Sannio. Sue recenti pubblicazioni di
poesia: Gli imperfetti sono gente bizzarra (La
Vita Felice 2012) traduzione in francese Les imparfaits sont des gens
bizarres, (L’Harmattan, 2016 Traduction en français par Giovanni
Dotoli et Françoise Lenoir) e prossima la traduzione in arabo (a cura del Prof. Othman Ben Talebmail), Quel grido
raggrumato (La Vita Felice 2014), Il suono per
obbedienza – poesie sul jazz (Marco Saya Edizioni 2015), Prima
di andare (La Vita Felice, 2016). Per la narrativa: Non
camminare scalzo (Edilet Edilazio Letteraria 2011). La
principessa con i baffi (Scuderi Edizioni 2015) è la sua
fiaba per bambini. È stata tradotta in greco, in romeno, in francese, in
inglese, in napoletano. Di prossima uscita i racconti in prosa poetica ‘L’amore
casomai’.
***
passeggiare l’occhio fresco
e la guancia nella neve nuova
frugare a lungo con il naso
gli invisibili segreti
voci profetiche sospese
intorno ai lampioni, alla fontana
padrona della piazza.
La luce fa così quando scuote il
fuoco
di dicembre e si sparge sopra i
tetti,
sugli specchi impolverati, sul
monte.
Un rito silenzioso e astuto
testimone di chi scrive da lontano
e aspetta il giorno crescere
lievito o anima.
(‘Prima
di andare’ – Poesie e lettere d’amore – LVF, 2016)
***
L’assenza ha una forma quieta
dischiusa, indecifrabile,
bianchissima
un tumulto di cellule nella gravità
delle spalle
fino a riaprire un rumore
spezzettato
fermato nell’ansietà del chiarore
tra due costole
nello stesso istante piegate alla
redenzione
mansueta. Sembra possibile la
partecipazione
la prima appartenenza fuori da
queste cose
in cui metto le mani, un bicchiere,
un rosario,
un libro, tante voci e mai la tua.
(‘Quel
grido raggrumato’ – Poesie – LVF, 2014)
***
I camici verdi gli camminano
accanto
è una lenta collina che si muove
lacci e aghi senza aroma
a febbraio che trascorre svelto.
Dietro i vetri nessuno suona flauti
ormai le croste sono piaghe
se il capo sui ciottoli non fa
rumore
allora i pensieri sono altrove.
Chissà cosa sogni quando tutto tace.
(‘Gli
imperfetti sono gente bizzarra’ – Poesie – LVF, 2012)
Finirsi
Per dinamismo. Finire l’orgoglio
nell’imprecazione. La mimica facciale. Avrebbe dovuto incontrarla sotto casa.
Ma l’erba morta perse lo smeraldo nel sole. Con la carta scottex ripuliva la
mela già lavata. Non si può aggiungere niente a ieri. Una bancarella vendeva
tazzine di porcellana, stile inglese. Più in là, la prima edizione di Ossi di seppia. Via Roma, qui. Dopo
cena. La tavola apparecchiata.
(‘L’amore
casomai’ – Racconti brevi – prossima uscita)
Nessun commento:
Posta un commento