domenica 18 febbraio 2018

Carla de Falco





Membro dell’Associazione degli Italianisti e di varie giurie letterarie, ha ottenuto riconoscimenti numerosi.
Più di trecento sono le pubblicazioni antologiche che riportano sue poesie. Tra esse Italian Poetry Review, anno 2014, rivista ufficiale della Columbia University di New York e Breviario Poetico, anno II, rivista curata da Paolo Valesio ( Columbia University ) ed Amerigo Fabbri (Yale University).
Ha pubblicato Il soffio delle radici, Laura Capone Editore (Premio Hombres e Premio Contemporanea d’autore); la voce delle coseMontag (Premio Solaris); Il momento che separa, Montag, (vincitore del Felix Festival) e Rime d’amore e di frontiera, Temperino Rosso edizioni.
Dopo una decennale esperienza come Manager delle Risorse Umane, ha scelto di lasciare l’azienda per l’insegnamento ed oggi lavora come docente di Lettere in un Liceo classico di Napoli.





                        
                     seduta



e me ne sto così
seduta
nel ventre dell’umana mia giornata
l’odore di caffè bruciato vivo
il cielo gualcito dalle nubi
il suono del domani appeso a un chiodo.
è un po’ di tempo che me ne sto così
seduta
ricordando il senso delle mani
che cercavano approdo nel tuo corpo
invocando una riva o un ancoraggio.
eh sì, ormai io sto così
seduta
a sperare che il chiodo regga ancora
e dia tempo ad una nuova vela
di illuminarsi dietro l’orizzonte.



(da Il soffio delle radici, Laura Capone Editore 2012)






scatole da trasloco



mi dicesti

lascerò che i tuoi tumulti
entrino nella mia vita
per fare quiete nella tua.

così impacchettasti il mio tormento
in grandi scatoloni da trasloco.

per amare serve fare spazio.



(da Il soffio delle radici, Laura Capone Editore 2012)







il posto delle cose




mi piace guardare nelle case
scoprire il costo delle storie
scrutare il dettaglio oltre le cose
sentire l’odore che le infetta.
e penso gli oggetti abbiano un senso
un gusto, un orientamento
a volte stanno dentro un posto giusto
a volte sono altrove, come lontani.
le cose raccontano le mani
un ordine, la polvere, la cura
gli oggetti hanno dentro pezzi d’uomo
e sussurrano l’abbraccio del ricordo.



(da la voce delle cose, Montag Edizioni 2013)






la brezza viola della sera




e l’aria muove le cose
cocci malfermi di case
chiodi ficcati nella terra
frutti di resistenza
onde parate a festa
e note di rosarancio.
con saggissimo orgoglio rifletto
sul dispotismo mite del cielo
l’azzurro muore e si fa viola
il giorno nella sera trascolora.

non è per tutti, la poesia.



(da la voce delle cose, Montag Edizioni 2013)






rive frante




qui anche i sogni parlano piano
e l’amore cerca sempre un modo
per tornare a galla.

sanguina di parole ogni pensiero
e la terra è screpolata dalla vita.

nascondo identità, creo riscatti
sono l’applauso scrosciante 
di un pubblico pagante al condannato.

e mi frantumo, onda contro lo scoglio,
franta da un impeto che più non tuona.

tra cupe rocce scura mormoro
e cento volte penso 
che non ci siamo mai incontrati tu e io
ci siamo solamente un po’ affiancati
o siamo semplicemente sempre stati
fermi su limiti opposti di questa costa
che gioca con l'acqua e coi relitti
e ricama pensieri uguali 
su tutte le rive
di tutti i litorali del mondo.



(da Il momento che separa, Montag Edizioni 2015)






il mio sud




la piazza arsa
la pietra bianca
nella trama dell’antico merletto
il vento a fare da onda.

le chiese fatte stalle
a valle la piena della morte
sudore di femmina nel grano
e sangue di maschio saraceno.

sdentate quasi tutte le finestre
la parola punita già trema
nel riscatto affidato a una lama.

qui non si torna, qui - talvolta - si scende.

perché il mio sud resta
quello che è sempre stato:
un imbuto rovesciato
a colare giaggioli viola
urla d’assioli
voli acrobatici di rondini
e dolore, un dolore strano
dai nonni sui nipoti
tra greti pietrosi
di torrenti stanchi
accecati dal rosso dei papaveri
ubriacati dall’odore dei finocchi
stanchi tutti di avere perso sempre
e di non riuscirla neppure più a ricordare
la strada giusta, quella per il mare.



(da Il momento che separa, Montag Edizioni 2015)














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