Da Passione Poesia - Letture di Poesia Contemporanea (1990- 2015)
a cura di Sebastiano Aglieco, Luigi Cannillo e Nino Iacovella) CFR 2016, un testo di Narda Fattori con nota di presentazione di Maria Lenti.
Dai portoni con serrature di
sicurezza
sempre nell’ora che ci sembra
finale
invochiamo il dio che non
risponde
quello che non ha parole
e nel suo nome si sono ridotte
le case in calcinacci dove
l’argilla primigenia
e a mille e mille si sono alzate
le croci.
Non c’è alcun tesoro celato là
dove
gli arcobaleni si stremano in
archi grandi
e più nessuno si stupisce
dell’inganno
come la favola narra e la mente
rifiuta.
Eppure siamo per scambiarci
parole piene
per estrarre dolori come spine
sottopelle
a sudare la terra per il pane
per meritarci i nostri avi
contadini
con le mani di calli e compassione.
Ora siamo soltanto groviglio di
serpi
ai quattro angoli del tempo
dentro i muri delle case con
troppo silenzio
e dove non si fa silenzio mai
per udire – pensare – girotondi
infantili
di grandi allegri occhi scuri
c’è chi ha proibito ai bambini i
girotondi
nei
cortili del mondo
Narda Fattori, Gatteo (FC) 1948 - 2017
da Cambiare di stato morire di natura, CFR, Piateda (So), 2014
dal commento di Maria Lenti
Presenze in movimento tra bellezza e crisi
Il verso di Narda Fattori narra
vicende, nel riscontro realistico retinato in una sottile liricità, senza
infingimenti. Non nasconde gli intenti dell’esito. Li comunica e chiede di
essere compreso fino in fondo, in clausole che constatano, soppesano, mai
sospendono il senso snodato nel dialogo, continuo, con la vita, con i consimili
dentro un comune destino, in un contenitore ricco di cose, di pensieri, di
respiri sul raggiunto o sul mancato.
[…]
L’accaduto ha calato cortine. ha
sfasato l’altezza dei gradini. ha prodotto inciampi e soprassalti ogni volta
giunti rumorosi nel silenzio, un assolo fino come una lama e duro come una
lastra di ferro. Ha fiatato cattiverie di un dio innominabile dentro la
“commedia” o la “tragedia” o l’”avanspettacolo”, i cui registi si chiamano
tempo, potere danaroso, padroni del vapore economico, illuminazione razionale,
illusioni gelate, disinganni. Il sipario tirato ogni volta non ha lievitato il
sospiro della fine liberatoria, tanto meno ha innescato – ne scrivono i saggi,
i sapienti di sempre, no? – l’attesa catarsi.
[…]
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