mercoledì 16 marzo 2016

Tina Caramanico


TINA CARAMANICO vive in provincia di Milano, ma ha origini abruzzesi e una casa a Francavilla, da dove si sente il mare. Ha pubblicato nel 2011 la raccolta di poesie “Guida a Milano invisibile”, Nulla Die Editrice; nel 2013 le raccolte di racconti “Le cose come stanno”, Officine Editoriali; “Oltre l’incerto limite”, Runa Editrice; “Piccole storie oscure”, 0111 Edizioni. Nel 2015 sono uscite la novella “In memoria”, Nero Press Edizioni e la raccolta di poesie “I poeti non servono a niente”, con Ottolibri. La raccolta di racconti “Nell’altra stanza (tre racconti sull’altrove)”, del 2016, è il suo primo esperimento di autoproduzione. Altri racconti e altre poesie sono uscite in formato digitale, in antologie collettive, su riviste e sul web.


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Milano invisibile


Oggi Milano è blu.
I ragionieri svolazzano
tra cespugli di rose.
L’uomo che fugge si è fermato,
tutto intero,
tra le mie braccia.

(da “Guida a Milano invisibile”, Nulla Die)




*
Signora Tina non andare via
da queste strade d’aria,
dalle piene del mondo.
Non cadere nella solita frittata
(plaf)
di roteanti equivoci, carezze e fumo.
Quale fascino stupido avrà un solo
punto interrogativo, oscuro,
che ripete se stesso,
divora il tempo
e non si svela
?

(da “Guida a Milano invisibile”, Nulla Die)





Strade


Da quando abito in provincia
di Milano mi piace la puzza, se torno:
greve, inconfondibile
come l’ho respirata a lungo da bambina,
aria di casa.
Di Milano mi piacciono le strade
sempre un po’ sporche,
segnate da molta gente in cammino
e dalla disinteressata compagnia dei cani.
Di Milano mi piacciono le folle
quello stare di tutti sempre ovunque
quel darsi fastidio
e sgomitare
qualunque sia il problema
o l’evento.

Di Milano mi piaceva d’estate
passeggiare al crepuscolo
sola e sbandata
mentre gli altri,
normali,
correvano a casa o chissà dove
dopo l’happy hour.

(da “I poeti non servono a niente”, Ottolibri Edizioni)




*
In soffitta ho una scatola piena
di vecchie lettere di malamore
di vestiti macchiati
di diari non scritti e libri strappati
di quaderni ingialliti
delusioni e rabbia
silenzi inopportuni
sogni perduti e figli nati morti.
Sopra il coperchio c’è scritto:
non aprire neppure se crepo,
se crepo soprattutto.

(da “I poeti non servono a niente”, Ottolibri Edizioni)



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